Sono quasi alla fine del mio percorso creativo dedicato alle divinità lunari. Con il mese di novembre realizzo la penultima creatura, dedicata a Luna, la divinità italica associata alla luna, sorella di Sole, che dette il nome al lunedì, dies lunae, secondo l'uso romano di dedicare a ogni giorno della settimana una divinità.
Luna fu assorbita come divinità minore dai Romani, e finì per diventare il carattere di altre dee, quali ad esempio Diana. Nelle culture antiche, infatti, tutte le dee avevano caratteristiche ctonie, telluriche, legate agli inferi, e quindi squisitamente notturne e lunari, spesso in unione ad altre figure femminili nelle ormai famose triadi di dee.
Tracce del suo culto permangono nel mitraismo, in cui fu simboleggiata da un semplice spicchio di luna in marmo, illuminata da dietro da una lanterna.
In epoca imperiale Luna e Sole raffiguravano il dominio di Roma. La si trova spesso raffigurata, come il fratello, che conduce un carro attraverso i cieli.
Luna dona l'idea di uno spirito originario e tradizionale, un'essenza lunare primigenia, un'associazione immediata con le energie della natura, prima che si arricchisca di stratificazioni mitologiche, di riferimenti multiculturali, e la trama s'infittisca di letture multiple. Alla semplicità di questa Luna, raffigurata qui dalla "nudità" dell'immagine, ho regalato una ricchezza liberty, che accenda con i suoi ghirigori la natura di una donna magica e meravigliosa. Luna regala il senso del tornare alla base di noi stesse, scarne, essenziali eppure forti ed eleganti. In questo inverno che si avvicina ci curiamo di ciò che sappiamo essere sempre, al di là di ogni mutamento.
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