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Simona

Chandra


Dopo la pausa del mese di agosto che ha coinvolto anche il progetto delle divinità lunari, settembre risplende sotto il segno di Chandra.


Il pantheon delle divinità hindu, e soprattutto la concettualità che sottende le loro storie, sono complessi ai limiti dell'incomprensibile per noi occidentali. Ciò nonostante si può godere del fascino narrativo e iconografico anche di ciò di cui non penetriamo in toto la saggezza o il significato più profondo. Ecco che i riferimenti principali che caratterizzano Chandra e il suo rapporto con la luna ne fanno una figura affascinante, ricca dei colori e dei profumi di una cultura antichissima.


Chandra è la divinità originaria della Luna, che si fuse in seguito con Soma, altro riferimento fondamentale della cultura induista. Soma è la linfa di origine lunare che pervade il mondo vegetale, di cui Soma/Chandra diventa quindi divinità patrona. Ma è anche simbolo della vita, del sangue, del seme. Soma è la rugiada che stempera il calore del giorno, permettendo la vita: risana, rinfresca, protegge la fertilità e la crescita. In questa mitologia, quindi, l'origine dell'Essere è legata, come nella maggior parte delle culture più antiche, alla Luna e alla notte, piuttosto che al Sole.


La complessità e la bellezza del concetto di Soma lo rendono uno degli aspetti più affascinanti di questa figura. Il legame della vita con i cicli lunari, la rugiada che la Luna stimola nella notte e il risanamento nei confronti dell'arsura provocata dal Sole è una trama che rende giustizia all'astro notturno, che in culture più tarde fu spesso letteralmente derubato di ogni riferimento alla vitalità e alla positività dei suoi influssi sull'esistenza.


Soma è anche ambrosia, fino a diventare intossicante: percorre tutte le forme di vita e stimola l'ispirazione poetica come gli istinti amorosi. Chandra non a caso è anche il dio protettore degli amanti e dei poeti.


Progenitore di una lunga dinastia di divinità lunari che hanno ispirato moltissimi episodi epici della cultura indiana, Chandra, secondo la tradizione, solca i cieli guidando un carro trainato da dieci cavalli, anche se più spesso è raffigurato con un antilope, altro suo animale sacro assieme al coniglio. Le sue numerose avventure amorose lo consumarono fino a fargli talvolta perdere la sua originaria luminosità: da cui le fasi lunari. Un'altra tradizione invece racconta che la luna stessa come astro è la coppa del Soma, a cui gli dèi attingono, consumandola pian piano finché non si esaurisce e pian piano si riempie nuovamente.


Questa ricchezza immaginifica, che non si esaurisce in questi pochi tratti che ho scelto per realizzare la mia versione di Chandra, ha fatto sì che decidessi di creare un pezzo esotico, ricco, elegante, che mi aiutasse anche a illustrarvi il potenziale di una mia collezione che di solito propongo volutamente in termini più semplici. Chandra infatti veste qui i panni di un Chammeleon, le cui particolarità sono il cammeo rotondo su basi diverse, ma anche la collana su due livelli, con un secondo pendente impreziosito da una gigantesca perla, elemento sacro al dio.


Ho profondamente amato il concetto di Soma, l'idea di questo nettare vivificante e rigenerante, la quiete della notte che stempera l'assalto del caldo, e questa sorta di energia traslucida che ci pervade tutti. E' una Luna che ha qualcosa del sogno, umida e inebriante: sembra parlare a quella parte di noi che è ancora liquida, buia e traboccante. E poiché Chandra presiede il lunedì, ecco che ho dedicato al Moon Monday la sua uscita. Lasciatevi semplicemente pervadere dalla sua luce e dalla sua magia.

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