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  • Simona

Il popolo dell'autunno

Aggiornamento: 5 ott 2022

Ciao, sono Simona, le mani, la mente e il cuore dietro al progetto Hic Sunt Monstra, e questo è il mio blog, dove vi parlo prevalentemente di artigianato e ispirazione. Scrivere è una mia grande passione, spero di riuscire a coinvolgervi nel mio lavoro anche tramite questi miei post.






L'autunno è una stagione fragile.

Fragile e gloriosa: mentre ci ricorda la natura effimera di tutte le cose, dipinge il suo messaggio di colori e profumi e atmosfere che perforano il cuore di uno struggente senso di bellezza.

Se ami l'autunno, te lo porti dentro tutto l'anno, come uno stato d'animo da scartocciare ogni volta che hai bisogno di intimità e malinconia.







Adoro l'autunno, è per me una dimensione che vorrei poter conservare in una stanza speciale, tutta mia, in cui rifugiarmi quando ho bisogno di quello speciale balsamo che mi rende più semplice scivolare attraverso la vita.



Dell'autunno amo i colori (io che mi vesto spesso solo di nero mi scopro ad amare il giallo e l'arancione), amo le ombre, la pioggia, la nebbia, quel lato oscuro che mi tiene sospesa tra una dimensione razionale e una onirica, buia, di cui non conosco i contorni e che mi spaventa, anche, ma dalla quale non voglio fuggire.





L'autunno è una stagione fragile, e i veli si assottigliano. Ecco perché ci sembra che tutto sia più mistico e spirituale. Ecco perché i racconti si popolano di fantasmi, e nelle nostre cose ordinarie ogni tanto ci capita di percepire, di sfuggita, presenze insolite, talvolta inquiete. C'è un mondo altrove che ci tende le mani per poterci toccare, per farsi toccare. Le giornate si accorciano per dar spazio alle ombre.







Ma l'autunno è fragile, sempre più, anche per motivi che non avremmo voluto. È il cambiamento climatico che toglie spazio a ciò che non è estremo. Il detto abusato "non esistono più le mezze stagioni" si fa realtà di fronte ad estati infinite, ad inverni repentini. La poesia si sottrae alla ruota del tempo, e rende l'autunno (come la primavera) sempre più un ricordo nostalgico.


Io della nostalgia dell'autunno faccio una pozione che tiene viva la mia creatività. È quel periodo dell'anno in cui le mie creature sanno di racconti accanto al fuoco, tazze di caffè bollente, prati di foglie morte (in verità molto vitali, seppur non vive), passeggiate nei boschi dopo che ha piovuto. Mi riempio gli occhi di rosso/arancio mentre mi calo nelle mie storie avvolta di pizzi e tele di ragno. e ogni tanto ci metto qualche brivido, qualche leggenda nascosta, qualche insolita presenza.




Chi ama l'autunno si riconosce.

Il popolo dell'autunno sa di appartenere ad un mondo quieto, un regno per pochi, in cui si parla più coi silenzi che con le parole.

Il canto del sottobosco secco, dei temporali e del crepitio di una candela è tutta la musica di cui abbiamo bisogno. È la fiaba di un eterno ritorno che noi aspettiamo più dell'esplosione dell'estate.

Fermarsi e lasciarsi riempire da tanta bellezza è un attimo. E mentre la vita scorre come sempre, noi siamo là, nel nostro stato d'animo perfetto, e sorridiamo.





Inizia su Hic Sunt Monstra la stagione delle autumn vibes, di ohctober! (seguitemi sui social per saperne di più), della meraviglia di una stagione unica.

Potevo dirvelo in poche righe, ma mi è piaciuto portarvi con me in un piccolo viaggio di sensazioni e parole. Se anche voi fate parte del popolo dell'autunno, so che vi ci sarete riconosciuti.



"L’autunno ci mostra quanto è bello lasciar andar via le cose."

Anonimo



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