top of page
  • Simona

Quando la luna era maschio


In mitologia, l'identificazione della luna con le divinità femminili è più recente rispetto a quella in cui l'astro notturno era annoverato come entità maschile. In molte culture questa identificazione non è mai mutata, e di fatto dee lunari e dèi lunari talvolta convivono quasi sul medesimo piano.

Se alcune caratteristiche lunari sembrano legarsi squisitamente alla natura femminile (basti pensare, uno su tutti, alla coordinazione tra il ciclo lunare e quello mestruale), è anche vero che l'azione della luna sulle acque, sulle stagioni e sulla fertilità anche della natura le attribuisce caratteristiche di penetrazione fecondatrice tipicamente maschile. La sensazione resta quella che nella mitologia il potere divino fosse solo largamente ascrivibile ad un sesso piuttosto che ad un altro, e che ci fossero tutt'altro che nette divisioni per genere.

La nostra visione più "femminista" della Luna è permeata della concezione pagana della Grande Madre, e all'immaginario lunare si legano di fatto molti altri differenti aspetti che ricreano una concezione sfaccettata e multiforme, una visione che interpreta un insieme di riferimenti che ruotano attorno alla Luna e ai suoi effetti, in una fitta maglia di connessioni simboliche e antropologiche, utilissime anche a raffigurare anche la nostra realtà moderna.

Ma quando ci si appassiona alla Luna è interessante studiare anche il suo lato tradizionale maschile. Nanna/Sin, Màni, Thot, Chandra sono solo alcune delle divinità maschili più note che mantenevano un forte legame con l'astro notturno.

Ho pensato che nella mia personale celebrazione creativa dei legami tra Luna e divino anche queste entità maschili avessero diritto di essere ricordate, non solo per l'indubbio fascino delle loro figure e per la loro importanza nella cosmogonia mitologica, ma anche perché credo fermamente che nel processo creativo (come in molte altre realtà) "maschile" e "femminile" debbano intersecarsi e cooperare.

La mia scelta è caduta su Thot, probabilmente perché l'Antico Egitto è stata la mia prima passione mitologica in assoluto, e si parla di quando ero proprio una bambina, che si faceva portare ogni domenica mattina al locale museo egizio.

Thot è il dio della Luna, della scrittura, del sapere, della magia, della misura del tempo (argomento strettamente connesso a quello dell'osservazione lunare), delle scienze. Era il patrono degli scribi, ed era rappresentato sotto forma di ibis, o anche (più raramente) di babbuino.

Come accennavo poche righe sopra, nell'antichità le fasi lunari erano alla base della misurazione del tempo, e di conseguenza regolavano anche molti dei rituali religiosi e degli eventi civili. L'Antico Egitto non era da meno in questo, e così Thot assunse un ruolo di massima importanza come divinità creatrice e fondatrice del mondo, nonché patrono di tutte le attività connesse all'astro notturno. In alcune tradizioni Thot presiede, accanto ad Osiride, il giudizio delle anime nell'aldilà.

Si ritrovano quindi anche in questo dio molte delle caratteristiche attribuite alle dee lunari: la creazione, il collegamento con la magia, la connessione con l'aldilà. Personalmente di Thot ho particolarmente amato il legame con la cultura, con la scrittura, con il sapere, che in effetti ritroviamo più spesso identificati, con il progredire della tradizione (e dell'emarginazione del femminile) con figure maschili.

Sono caratteristiche che hanno un sapore notturno? In parte sì. La cultura è come una luce che riverbera nel buio, quella che illumina l'oscurità dell'ignoranza e della superstizione. E' poi lontano dal caos delle attività diurne che possiamo trovare la pace necessaria per intraprendere studi di antica sapienza, o semplicemente fermarci a guardarci dentro, per approfondire noi stessi, e intraprendere l'attraversamento delle nostre fasi: nascita, crescita, pienezza e mutazione. Questo lato colto, sapiente, raffinato, raccolto, è a mio avviso estremamente affascinante e capace di accendere molteplici riflessioni su un ruolo quasi accademico della Luna in varie manifestazioni della vita.

Se volete leggere un testo veramente affascinante ed esaustivo sul ruolo della Luna nella tradizione, non posso che consigliarvi "La Luna - simbolo di trasformazione", scritto da Jules Cashford ed edito da Venexia.

Io torno a calarmi nelle sabbie eterne che daranno vita a Thot. Se vorrete incontrare questa creazione, vi aspetto mercoledì 24 giugno sul sito.

bottom of page