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Il serpente e la Luna

Simona

Sono Simona, le mani, la mente e il cuore dietro al progetto Hic Sunt Monstra, e questo è il mio blog, dove vi parlo prevalentemente di artigianato e ispirazione. Scrivere è una mia grande passione, spero di riuscire a coinvolgervi nel mio lavoro e nel mio mondo anche tramite i miei post.



Gioiello con serpente e luna piena

L'ispirazione arriva nei modi più impensati, e spesso non è facile coglierla.

È successo che mentre lavoravo a questo mio ultimo gioiello, "A winter legend", che potete vedere in questa foto, mi sono confrontata con i miei follower su Instagram riguardo al nome, e un'amica e collega mi ha regalato l'idea per una storia: quella di un serpente così innamorato della Luna da dimenticare di andare in letargo.


Luna e serpenti hanno da tempo immemore un legame simbolico fortissimo, che è parte di ciò che celebro in questo gioiello.





Ma quell'idea del serpente e del letargo ha continuato a girarmi in testa, finché non è nata una specie di fiaba. Ho deciso di portarla qui sul blog per un motivo molto specifico e per me molto importante. Ho trascurato il blog per tanto, troppo tempo, togliendomi, in qualche modo, la possibilità di arricchire il sito e di offrire un rifugio per la mia e per la vostra immaginazione.


Con la fine di quest'anno ho deciso di riprendere in mano questo spazio, e di ridargli nuova vita. Questa idea di rinnovamento si sposa con l'idea del rinnovamento che sia la Luna che il serpente incarnano.


Che questa storia mi sia di lezione, e che questo inizio mi sia propizio.

Buona lettura.


© Simona Bonanni - dicembre 2024



Il serpente si innamorò della Luna in primavera, quando i primi tepori lo spinsero a uscire dalla terra. La vide pallida in cielo, via via sempre più luminosa, e il suo cuore cominciò a battere per lei.


L'amava in ogni momento: quando regnava indiscussa nel cielo e quando preferiva ritirarsi, quando tendeva il suo arco, agile e sottile, e quando si abbandonava alla sua piena rotondità.


Dalla sua tana di pietre e arbusti, il serpente anelava alla Luna. Per offrirle un tributo, danzava al suo ritmo: stringendo strette le sue spire, allentandole, poi allungandosi, come se volesse interpretare un canto d'amore.


La Luna vedeva il serpente e conosceva il suo amore, ma non avrebbe mai potuto legarsi a una sola creatura. Gli si concedeva brevemente, con pochi cenni e parole: tutto il senso della vita per il serpente, un piacevole passatempo per la Luna.


Così passarono i mesi e le stagioni, la frizzante primavera e la calda estate. Il serpente non aveva occhi che per la Luna. Intorno a lui, animali e piante celebravano la vita con vigore: si accoppiavano, fiorivano, si riproducevano. Ma il serpente viveva solo per il bacio dei raggi lunari. Rapito da come quella luce bagnava le sue scaglie e inebriava i suoi sensi, non si accorse dei primi freddi né del clima che cambiava.


Mentre piante e animali si preparavano per l'inverno, il serpente continuava a ballare con la Luna. Ma il suo corpo si indeboliva.

La Luna lo guardò con pietà.


"Devi andare," gli disse una notte. "Cerca un riparo per il tuo letargo, prima che l'inverno ti sorprenda."

"Ma voglio ancora godere della tua compagnia," rispose il serpente. "Non riesco a immaginare una vita senza di te."


La Luna tentò di convincerlo, ma lui rimase, notte dopo notte, lì dove poteva vederla. Infine, la neve arrivò, coprendo ogni cosa di bianco. Il freddo divenne intollerabile, anche per chi bruciava d’amore. Il serpente capì che la sua vita era al termine. Non se ne dolse troppo: aveva rinunciato a tutto per qualcosa che riteneva più grande di sé. Sotto la luce più pura della Luna, gettò un ultimo sguardo alla sua amata e si abbandonò alla morte.


La Luna pianse per quel fedele compagno che l’aveva amata tanto, ricevendo in cambio solo poche parole fugaci. Decise che doveva fare qualcosa per lui. Cercò Natura, sua sorella, e le disse:

"Daresti di nuovo la vita al serpente per me?"

"Certo," rispose Natura. "Ma in cambio voglio un po’ della tua luce ogni mese."

La Luna accettò.


Con l’arrivo della primavera, il gelo si sciolse, rivelando intatto il corpo del serpente. La sua pelle era bruciata dal freddo e dalla morte, ma appena i raggi della Luna la sfiorarono, si sfaldò, lasciando emergere un corpo nuovo.

Il serpente si mosse, era vivo. Vide la Luna e si innamorò di nuovo.


"Bentornato, amico," gli disse la regina della notte. "Questo è il dono che ti lascio: la tua vita in cambio di un po’ della mia luce. E se ogni mese mi vedrai sparire per un po’, non temere. Tornerò e parleremo di nuovo insieme."

"Oh, mia amata, grazie," rispose il serpente. "Non sarò più così sciocco da affrontare l’inverno allo scoperto per paura di perderti. Ora so che tu ci sei sempre e mi aspetterai."


Da allora, il serpente non dimenticò più di cercare rifugio durante l’inverno. Ma continuò a cambiare pelle, ogni volta, per ricordare il giorno in cui la Luna gli aveva ridato la vita.








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