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  • Simona

Perché amiamo leggere. Un nuovo anno con una tipa da libri.

Ciao, sono Simona, le mani, la mente e il cuore dietro al progetto Hic Sunt Monstra, e questo è il mio blog, dove vi parlo prevalentemente di artigianato e ispirazione, ma anche di letteratura, come vi racconto in questo post.

Scrivere è una mia grande passione, spero di riuscire a farvi scoprire qualcosa in più sul mio lavoro e su di me anche tramite quello che leggo e scrivo.




"La letteratura rivela la verità che la realtà oscura." (Ralph Waldo Emerson)



Buon anno nuovo anche da Una tipa da libri, lo spazio blog dove parlo di libri e di amore per i libri.

Se già non mi seguite, sappiate che per aggiornamenti agili e veloci sulle mie letture e sulle mie riflessioni "librose" è sempre attiva la mia pagina Instagram, che si chiama - non a caso - Una tipa da libri.


Mi piaceva l'idea di inaugurare questo anno nuovo in primis con una riflessione.

Quando si parla di amore per i libri e per la letteratura, trovo sia doveroso chiedersi perché leggiamo. Escluso lo studio, o altre analoghe necessità, la lettura per scopo ludico, come tantissimi altri passatempi a cui l'essere umano si dedica, ha un significato profondo che si manifesta in diversi bisogni da persona a persona.



La natura umana, è evidente, ha bisogno di storie, Prima ancora che arrivassero i libri, e quando i libri erano oggetti rarissimi, trascritti e illustrati a mano, c'erano i racconti attorno al fuoco, e c'erano i cantori itineranti, che giravano recitando storie in musica. La musica aiutava a rendere i racconti più appetibili, e a memorizzare i fatti. Perché all'epoca, senza un appoggio scritto che fosse consultabile a tutti, la memoria era l'unico "libro" in cui poter conservare parole e gesta.


Evasione, tradizione, fantasia. Pare che la letteratura nasca come bisogno di intrattenimento, stimolo alla creatività del nostro animo, e necessità di trasmettere valori, risposte ed esperienze in forma simbolica e in modo universale. Dal mito, alla spiritualità, dalle paure alle grandi domande della vita: narrare esprime le parti più elevate e profonde dell'animo umano.



Oggi, davanti a sconfinate produzioni editoriali, davanti a generi e sottogeneri, a libri cartacei, pubblicazioni elettroniche, audiolibri... le nostre possibilità di ascoltare storie sono sconfinate. Ciascuno di noi lettori può scegliere quando, dove, come immergersi in un racconto. I libri continuano a generare, nonostante i momenti di crisi (che sono più dell'editoria che della lettura, diciamolo), nuove mode, e i social media, con la loro comunicazione immediata, sono un ottimo trampolino di lancio per questo.

Ma probabilmente si continua a leggere per gli stessi atavici motivi: il bisogno di evadere dai confini della nostra mente (e del nostro corpo) e di sentire di appartenere a qualcosa di più grande di noi, la necessità di interpretare le nostre gioie e le nostre paure, la volontà di lasciar galoppare l'immaginazione e di conoscere luoghi e persone che solo i libri possono portarci così vicini.



Leggiamo per trovare un riscatto al nostro dolore.

Leggiamo per elaborare un senso a ciò che apparentemente non lo ha.

Leggiamo perché immaginare non è solo un'astrazione, ma è anche un mettersi in gioco in una dimensione che non conosciamo e che non è reale, ma di cui riusciamo a percepire tutto, come se fosse lì, davanti a noi.


Raccontare fa parte del nostro DNA, e ascoltare racconti, farli nostri, sognare su di essi, o su di essi costruire parte della nostra personalità, della nostra cultura, della nostra stessa... storia ... fa altrettanto parte del nostro patrimonio genetico, per alcuni di più, per altri di meno.



Mi piace pensare che chi non si è mai innamorato di un libro, semplicemente non ha ancora trovato la storia giusta.

Io invece, come forse già sapete, ne ho trovate tantissime, e sono tutt'ora affamata di trovarne di nuove. Leggo perché leggere è per me come mangiare e bere e respirare: amo il suono e il ritmo delle parole, che mi cullano quando sono triste, e sembrano ridere con me quando sono allegra, e si indignano della mia stessa indignazione. L'odore delle pagine è per me quello di casa, i personaggi sono la mia famiglia. L'emozione di iniziare un nuovo libro mi fa battere il cuore come un primo incontro amoroso. Finire un libro che ho amato è il più crudele degli arrivederci.

Ma soprattutto è importante quello che resta in me, pagina dopo pagina, volume dopo volume, storia dopo storia: un senso di infinito, un'idea di immortalità, la certezza che semmai qualcosa di noi resterà in ogni ipotetico "dopo" sarà ciò che abbiamo vissuto attraverso la letteratura, un immenso palazzo di storie che neanche il tempo potrà distruggere.


Ecco perché leggo: per provare a vivere per sempre.

Voi, invece, perché leggete?



 

I libri sono una parte importante della mia ispirazione come artigiana. Se avete voglia di saperne di più, visitate il mio sito web e le mie collezioni.


Se invece volete aiutarmi a leggere altri libri che potrebbero segnare positivamente il mio cammino umano, come sapete ho attiva una piccola wishlist su Amazon: i libri che mi arrivano da questa lista verranno recensiti su Una tipa da libri con una dedica speciale a vostro nome, e voi riceverete in cambio anche un buono sconto per acquistare da Hic Sunt Monstra.


Come sempre, grazie per essere qui, e viva la lettura.



Link Utili:

https://www.instagram.com/una_tipa_da_libri/



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