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  • Simona

Storie di gatti

Ciao, sono Simona, le mani, la mente e il cuore dietro al progetto Hic Sunt Monstra, e questo è il mio blog, dove vi parlo prevalentemente di artigianato e ispirazione, ma anche di letteratura, come vi racconto in questo post.

Scrivere è una mia grande passione, spero di riuscire a farvi scoprire qualcosa in più sul mio lavoro e su di me anche tramite quello che leggo e scrivo.


"Vieni sul mio cuore innamorato, mio bel gatto: trattieni gli artigli
e lasciami sprofondare nei tuoi occhi belli, misti d’agata e metallo."
Charles Baudelaire


Negli ultimi anni i felini sono passati da essere la passione di pochi ad autentiche star del web: i social sono pieni di profili e pagine dedicati a loro, vengono costantemente ripresi, fotografati, osannati e condivisi, protagonisti di meme o storie che ci appassionano e coinvolgono all'inverosimile.


I gatti fanno parte della mia vita da molto tempo, compagni discreti, maestri zen (come ebbe a scrivere Eckhart Tolle in un famoso aforisma) ed esempi di amore incondizionato.


Da amante dei libri tanto quanto lo sono dei gatti ho sempre pensato che la letteratura fosse sempre stata piuttosto avara nei loro confronti, almeno finché l'editoria non ha iniziato a seguire la moda degli ultimi tempi (non sempre con ottimi risultati, va da sé).




Non è facile scrivere di gatti, secondo me.

Il gatto non è il migliore amico dell'uomo, nel senso più classico del termine. Capire la loro psicologia - immedesimarsi nel loro senso di indipendenza - dare voce alla loro personalità richiede un'analisi attenta e fuori dagli schemi.

E così i gatti in letteratura sono stati più spesso antagonisti o co-protagonisti, con rare eccezioni (penso a "I gatti di Ulthar" del gattofilo Lovecraft) oppure metafore maligne, come nel caso de "Il gatto nero" di Edgar Allan Poe.


Ma quanti altri gatti conosciamo in letteratura?

Andiamo con ordine.



Tra i primi gatti che ho conosciuto tramite i libri, impossibile non citare due animali letteralmente favolosi: "Il gatto con gli stivali" e "Il gatto mammone". Il primo è il classico "aiuto magico" animato che permetterà all'eroe di riscattarsi dalla sua condizione di sfortuna e miseria. Analogamente, il secondo si farà carico del destino di una fanciulla la quale, contrariamente all'eroe maschile e alle sorelle che la precedono nella missione, non dovrà essere scaltra e furba, bensì virtuosa e gentile.

Citati Poe e Lovecraft, non possiamo poi dimenticare lo Stregatto di Alice, nato dalla fervida immaginazione di Lewis Carrol e squisitamente felino nei suoi atteggiamenti.

Un plauso all'indipendenza felina è il racconto “Il gatto che se andava da solo” di R. Kipling, famosissimo anche per la sua iconica copertina (di cui io ho, modestamente, il poster a casa).

Indimenticabile è anche il gatto nero Behemoth de "Il Maestro e Margherita", in cui fa quello che per tradizione si è sempre ingiustamente attribuito ai gatti, ovvero il braccio destro del demonio.




Ma la letteratura è piena di altre curiosità feline, prima fra tutte "La Gattomachia", un'epica felina scritta nel 1634 dal prolifico poeta spagnolo Lope de Vega, e in cui, con piglio burlesco, si narrano in versi le gesta del coraggioso felino Marramachiz, del suo folle amore per la micia Zapachilda e di tutto ciò che eroicamente parlando ne consegue. Un'opera che sotto sotto parla dell'animo umano, ma usando sapientemente tutte le caratteristiche tipiche dei felini. Assolutamente da riscoprire.



Avvicinandoci più ai tempi nostri, spicca la produzione letteraria giapponese legata al rapporto tra gatti e umani. Da sempre grandi estimatori dei felini, molti autori del Sol Levante raccontano, in modo nipponicamente molto distaccato, intense storie in cui l'animale diventa metafora di una condizione umana.


La produzione degli ultimi anni è quasi ossessiva. Tra i tanti volumi che potrete trovare in libreria io mi sento in particolar modo di consigliarvi “Io sono un gatto” di Sōseki Natsume, un romanzo dei primi del '900 con protagonista un gatto filosofo, che osserva la vita dei suoi padroni e condivide con il lettore riflessioni talvolta taglienti, talvolta amare, ma sempre molto sagge e illuminanti.

Intensa è anche la storia narrata da Hiraide Takashi ne "Il gatto venuto dal cielo", in cui un'inaspettata presenza felina permette ad una coppia di sposi di riflettere sul loro rapporto e tornare ad amarsi. Smielata la traduzione del titolo in italiano, evocativa invece quella inglese (lingua in cui io ho letto il libro): "The guest cat", ovvero l'ospite felino.



Un gatto che ha fatto furore, prima in libreria e poi al cinema, è Bob, di "A spasso con Bob", romanzo autobiografico di James Bowen, una storia strappalacrime in cui un randagio e un ragazzo tossicodipendente si salvano a vicenda, con un finale degno dei riscatti più fortunati. Dopo alcuni amichevoli confronti sul tema, so per certo che chi ha un gatto rosso si sentirà particolarmente coinvolto dalle vicende di Bob e James (io presente!).


Anche la nostra letteratura ha recentemente scoperto il potere delle vibrisse e delle fusa.

Non so se si è capito, ma i gatti aiutano le vendite, anche in un settore ostico come quello dei libri.

Ci sono pur tuttavia alcune produzioni che vanno oltre le mode, dei piccoli gioielli di letteratura che la presenza felina ha solo contribuito a rendere ancora più adorabili.

In questo ambito non posso non citare il fumetto in tre volumi "Cronachette" di Giacomo Nanni, che racconta in modo poetico e onirico (e con un tratto semplice e accattivante) la storia di un umano e della sua gatta, con quel mix di tenerezza e filosofia che solo chi vive con uno o più gatti può sperimentare. Piccolo spoiler: preparatevi i fazzoletti.



Un'altra serie semplicemente deliziosa è quella a cui ha dato vita Daniele Palmieri: "Diario di un cinico gatto", "Storia di un gatto bibliotecario" (summa dell'amore per i gatti e per i libri, quindi semplicemente perfetto) e "Il gatto, il mago e l'inquisitore" sono tre volumi in cui la fantasia si intreccia ad una profonda conoscenza dello spirito felino e delle sue qualità più mistiche e misteriose.




Questa sono i libri che vi consiglio per averli personalmente sperimentati, spesso leggendo accanto ai miei ragatti. Cinque felini hanno fatto strettamente parte della mia vita, due non ci sono più, per lo meno non con il loro corpo fisico. Oggi, due dei miei tre fanciulli portano con orgoglio un nome letterario: il biondo Sigfrido e il rosso Oberon, per il quale fu anche considerato il nome di Byron, prima che la sua faccia da folletto lo dichiarasse inequivocabilmente come appartenente al Piccolo Popolo.


Spero che da questo blog abbiate trovato spunto per nuove letture.

Se volete consigliarmi altri titoli, scrivetemi.

Se amate i miei blog post, passate a trovare la mia piccola wishlist su Amazon: i libri che mi saranno donati da questa lista verranno recensiti su Una tipa da libri con una dedica speciale a vostro nome, e voi riceverete in cambio anche un buono sconto per acquistare dalla mia attività Hic Sunt Monstra.


I libri, per altro, sono una parte importante della mia ispirazione come artigiana. Se avete voglia di saperne di più, visitate il mio sito web e le mie collezioni.


Come sempre, grazie per essere qui, e viva i libri.



Link Utili:

https://www.instagram.com/una_tipa_da_libri/



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